Digital Innovation Days 2022: lo sguardo di AGS sull’evento dedicato al digitale e all’innovazione
Da sempre l’innovazione è alla guida di tutti i progetti di AGS. Non potevamo quindi perderci i Digital Innovation Days, 3 giorni dedicati all’innovazione, alla sostenibilità e al digitale, attraverso eventi, speech e workshop presentati dai migliori professionisti del settore, sia italiani che internazionali. Ma non solo, sono anche stati presentati alcuni prodotti e servizi che, grazie alla loro innovazione, lasceranno sicuramente un segno nel 2023.
Attorno al tema di questa edizione, “Human for Future”, si sono discussi i nuovi linguaggi della società e delle organizzazioni, nuovi stili di vita e di lavoro, con l’obiettivo di delineare un ecosistema sociale ed economico inclusivo, con le persone al centro, legate da interconnessioni virtuose, potenziate dall’innovazione digitale.
Abbiamo chiesto al nostro Senior Web Designer Luca Zanzottera di raccontarci gli aspetti più interessanti di questa edizione.
"Da diversi anni seguo con grande interesse i Digital Innovation Days, quest’anno anche in veste di Brand Ambassador dell’evento. Non sono solo un’occasione unica di formazione e aggiornamento ma anche una possibilità di avere momenti di confronto e networking e avere una visione/condivisione sul mondo di oggi e soprattutto su quello futuro.
Le tematiche affrontate e discusse, anche se magari non riguardano in modo diretto il mondo del web design e quindi quello di cui mi occupo concretamente al momento in AGS, permettono di comprendere e immaginare la direzione attuale e futura del settore del digital marketing e della comunicazione.
Per me però i DIDays sono stati molto di più: uno spazio per aprire la mente, allargare la mia visione sul mondo e sulla tecnologia di oggi e domani, scoprire tutto ciò che sta cambiando e cambierà il nostro modo di vivere in cui l’essere umano deve e dovrà essere al centro. “Human for future” appunto.
Queste 3 giornate sono state una fonte incredibile di stimoli e arricchimento personale. Ho assistito fisicamente a quanti più interventi e workshop (ce ne sono sempre molti e molto bene organizzati) possibili e quelli che ho perso li recupererò sulla piattaforma streaming dell’evento. Per chi come me è appassionato di tutto ciò che riguarda il mondo del digitale e il futuro che verrà, sia per cose inerenti al proprio mondo lavorativo che non, non c’è nulla di più appagante.
Gli interventi che ho apprezzato di più? Ce ne sono stati diversi e sugli argomenti più diversi.
Ho sentito parlare delle città del futuro grazie alle suggestioni evocate dall’esperto internazionale di scenari urbani Giacomo Biraghi che ha illustrato un possibile scenario in cui ogni abitante del pianeta, se lo desidera, potrà vivere una propria dimensione urbana legata, più che ai luoghi, ai propri comportamenti e alle proprie scelte. “City is everywhere wherever there is a citizen” diceva una slide del suo speech. Un esempio? In futuro potremmo dire addio agli indirizzi fisici come ora li conosciamo e adottare il sistema di What3words che ha diviso la Terra in tanti quadrati di 3m x 3m assegnando loro un nome univoco composto da 3 parole casuali. In India, ma non solo, è un sistema già ampiamente diffuso.
Molto interessante anche sentir parlare di innovazione da Gianmario Verona, direttore dell’Università Bocconi, per cui il solo vettore di crescita economica e sociale è l’innovazione. Per innovare occorre avere competenze e volontà ed è indispensabile per progredire e migliorare le nostre vite. Smettere di innovare non è un’opzione.
Sempre a proposito di innovazione Ernesto Sirolli, Economista e Founder del Sirolli Institute, ha parlato della figura dei “Boundary riders”, già diffusa in altri paesi del mondo come l’Australia. I Boundary riders sono veri e propri cacciatori di innovazione, persone che all’interno delle aziende captano idee e proposte innovative da dipendenti ed esterni e riportano direttamente ai vertici aziendali. Perché non importa quanto grande sia un’organizzazione, se si vuole veramente innovare bisogna guardare fuori, guardare ovunque.
Questo è il significato della citazione che Sirolli ha fatto della Legge di Joy, principio alla base del modello di open innovation: “No matter who you are, most of the smartest people work for someone else”.
Non c’è innovazione né crescita sostenibile senza diversità. Questo un altro concetto emerso in un altro panel. L’inclusione e la diversità, temi molto cari ad AGS, non sono solo qualcosa di altro da noi: è ricchezza, pluralità di opinioni e di visioni, confronto e contaminazione. L’innovazione nasce anche da questo.
L’innovazione deve essere messa al servizio del benessere umano dal punto di vista sociale, economico e lavorativo. Una visione a 360 gradi che coinvolge anche altre tematiche vicine ad AGS come la sostenibilità e il dialogo tra generazioni con il fine di offrire soluzioni nuove e brillanti in ogni settore.
Lavorando nel team marketing ho seguito inoltre con particolare interesse il workshop organizzato da Ipsos, che ha fornito uno studio dettagliato sull’utilizzo dei social da parte dei giovani per permettere ai brand di incontrare le loro aspettative, e quello di Alessandro La Rosa, CEO di CreationDose. In quest’ultimo workshop sono state illustrate tecniche e strategie su come avvicinarsi alle nuove generazioni con contenuti ed esperienze digitali in grado di generare valore. Per farlo è necessario imparare a comprendere e conoscere linguaggi e bisogni delle nuove generazioni (Z e Alpha) e sapere cosa cercano dal mondo digitale, in cosa credono e cosa ritengono di valore.
Si è capito quanto mi siano piaciuti i Digital Innovation Days vero? È anche molto stimolante esserne un ambassador e poter contribuire con le mie conoscenze e la mia esperienza a questo evento. In questa edizione mi sono accorto di come ogni anno l’evento diventi sempre più importante ed un riferimento. E proprio da Ambassador posso dare un piccolo spoiler per il 2023: ci saranno grandi novità.”
